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21/02/2017 - Fondazione Luigi Micheletti
Presentazione a Torino del volume "L'Altronovecento. Rivoluzione e sviluppo in America Latina", a cura di Pier Paolo Poggio
Presentazione
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Martedì 21 febbraio 2017 alle ore 20:45 presso il Caffè Basaglia, in via Mantova 34 a Torino, si terrà la presentazione del volume "L'Altronovecento. Rivoluzione e sviluppo in America Latina" (JacaBook, Milano 2016, pp.766), a cura di Pier Paolo Poggio, direttore della Fondazione Luigi Micheletti.

Interverrà Aldo Agosti, professore emerito di storia contemporanea (Torino) e sarà presente il curatore dell'opera. Introduce Ugo Zamburru.


Un passato (e un presente) da conoscere: l'antologia di saggi chiesti a decine di studiosi da Pier Paolo Poggio, direttore della Fondazione Micheletti di Brescia, edita da JacaBook, Rivoluzione e sviluppo in America Latina è un'opera originale e interessante, perché documenta una storia e le sue interpretazioni di cui, con rare eccezioni, si sa in Italia assai poco. La storia latino-americana ha una sua indubbia originalità e una complessità che afferma differenze da nazione a nazione, a seconda delle vicende che l'hanno distinta, dalla Conquista in avanti. Il volume fa parte della collezione curata da Pier Paolo Poggio L'Altronovecento, un titolo che rimanda a popoli, etnie e classi con un passato diverso da quello europeo e nord-americano - su cui si è ragionato di più - e ad altre lotte, speranze, tragedie. La grande opera curata da Poggio dovrebbe trovar posto in ogni biblioteca, perché è di grandissimo aiuto allo svecchiamento della nostra cultura (tratto da Goffredo Fofi - Il sole 24 ore, domenica 16 ottobre 2016).


Sconfitte e vittorie: storie di sviluppo in America Latina. Ha inizio a Torino una serie di appuntamenti sul continente Latinoamericano simbolicamente e strutturalmente emblematico delle contraddizioni di tutta la storia moderna. L'America latina con i suoi 422 milioni di abitanti, non è solo il luogo dei golpe, dei massacri legati al narcotraffico e ai regimi, di paradossali populismi. Formato dall'intreccio di popolazioni che subirono il triplo sfruttamento della deportazione, della schiavitù e della predazione di risorse, è anche il territorio di genocidi ancora in corso. Nel mondo ogni settimana in media due persone sono assassinate - come l'attivista honduregna Berta Caceres nel 2016 o il messicano Isidro Baldenegro a inizio 2017 - per aver preso posizioni a difesa dell'ambiente. Mentre le compagnie vanno in cerca di nuove terre da sfruttare, sempre più persone pagano con la vita per essersi poste sulla loro strada e va rimarcato che moltissime delle vittime siano indigeni amerindi, colpiti mentre si opponevano a impianti idroelettrici, allo sfruttamento minerario e al latifondo della coltivazione industriale. La maggioranza di queste violenze ha luogo in America Centrale e in Sud America. La realtà della guerra mondiale in atto ha anche questo volto e ci lascia sgomenti vedere quanto sia diffusa e radicata la convinzione di essere estranei a tutto questo perché - come sostiene il giornalista Sergio Scaglione - siamo in realtà ancora convinti che tutto ciò che non succede in Europa non succede davvero.

Questi appuntamenti, fatti di testimonianze, immagini e musiche sono organizzati da un gruppo che vuole moltiplicare le occasioni di condivisione: il Caffè Basaglia, CarovaneMigranti, Centro Studi Sereno Regis, Comitato Università di Torino America latina e Caraibi, Sur-Società Umane Resistenti.