Via Artigiani, 13
25040 Bienno (Bs)
Tel. 0364 40001
Fax. 0364 300307
Orari di apertura:
da martedì a domenica
dalle 9,30 alle 11,30
dalle 14,30 alle 16,30
Ingresso libero.
Visite guidate per gruppi
su prenotazione
Il Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Bienno è stato fondato nel 1988 per salvaguardare e valorizzare la lavorazione storica del ferro: “l’arte della ferrarezza”, che ha da sempre determinato la vita di questo luogo. Il museo coinvolge l’intero territorio biennese in quanto è costituito da una serie di edifici storici, che ospitavano le fucine per la lavorazione del ferro, un mulino per cereali e il “Vaso Ré”, ovvero il canale che forniva l’acqua alle varie fucine e mulini ed è visibile attraverso un percorso con pannelli esplicativi.
La sede principale è quella della Fucina Museo, poco lontano si trova la Ludoteca ospitata nell’Ex Fucina Comensoli e la Scuola di Forgiatura presso l’Ex Fucina Franzoni. In Via Glere è visitabile il Mulino Museo ancora funzionante, in Via Resoleto l’Ex Fucina Ercoli si presta come spazio per esposizioni temporanee, il percorso del Vaso Ré coinvolge invece tutto il paese. I magli sono ancora utilizzati dai fabbri biennesi, che si sono costituiti in associazione per salvaguardare e trasmettere l’antica arte della ferrarezza con dimostrazioni in diretta di lavorazioni ormai scomparse da diversi anni come quella delle “padèle”.
Come strumenti didattici esistono guide e pannelli esplicativi, nonché materiale audiovisivo. Sono a disposizione le guide della Pro Loco per visite e laboratori specifici. Visitare il Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Bienno vuol dire anche conoscere uno dei più conservati centri storici della Valle Camonica.
Questo centro si caratterizza come un borgo medievale riconosciuto tra i più importanti a livello nazionale, ricco di torri e edifici medievali, di palazzetti rinascimentali, con la quattrocentesca Chiesa di Santa Maria completamente affrescata dalla Scuola del Da Cemmo e dal Romanino, o la seicentesca Chiesa Parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita interamente affrescata da Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiamminghino, senza dimenticare i dipinti di stampo profano del XV secolo conservati in Municipio e nella Biblioteca Civica.