Contenuti » La Grande Guerra: propaganda e memoria nelle "due guerre" degli italiani (Fondazione Civiltà Bresciana) » Il lungo dopoguerra e la memoria combattuta (autunno 1918 - estate 1940)

Doc. 02: Il fil rouge della "quarta guerra d'indipendenza" (da «Illustrazione camuna-sebina», anno 25 (1928), n. 7, p. 7)

Si è detto (sez. 1, doc. 5) che la motivazione ideologica del conflitto fu quella dell'ultima guerra del Risorgimento. Prima del monopolio fascista della memoria, quest'interpretazione ebbe ancora largo corso. Fu il caso del monumento-ossario al Passo del Tonale voluto dai bresciani ed eretto con sottoscrizione pubblica: inaugurato nel 1924, ma "riempito" di resti umani nel 1928, altro non era che la prosecuzione d'iniziative simili per i morti del Risorgimento sorte fra il 1870 ed il 1913, ma fu la prima del genere in Italia dopo il 1918 e precedette persino quella del Pasubio (1926). Di quest'opera si è persa la memoria poiché il fascismo, volendo monumentalizzare tutti i sepolcreti dei morti in guerra, con pretesti rase al suolo questa struttura "autoctona" pre-fascista e la sostituì nel 1936-37 con quella attuale. Nella foto, scattata il dì dell'inaugurazione della cripta-ossario, si notano il celebrante don Angelo Esti da Brescia e, secondo alla sua destra, don Cesare Bonini da Pedergnaga, entrambi già valorosi cappellani militari nel battaglione Monte Ortler e nel 209° fanteria.


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